MOLA DI BARI

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STORIA • HISTORY

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Diversi reperti ritrovati sia presso l’attuale centro abitato sia nelle vicine contrade di Scamuso e Portone di Ruggiero testimoniano che il territorio di Mola è stato popolato a partire dal Neolitico. Restano tuttavia contraddittorie le testimonianze di una fondazione greca o romana: in favore della prima ipotesi vi sono i ritrovamenti di alcune monete; ad avvalorare l’origine romana si hanno invece una cisterna e la pavimentazione a mosaico di una villa di età imperiale in contrada Padovano. I suddetti elementi non sembrano tuttavia sufficienti a testimoniare l’esistenza di un centro abitato propriamente detto, quanto piuttosto di un territorio agreste con alcuni insediamenti sparsi, forse di tipo “mansiones”, ossia stazioni di posta per il cambio dei cavalli e il riposo dei viandanti.

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Several artifacts found both in the current inhabited center and in the nearby districts of Scamuso and Portone di Ruggiero testify that the territory of Mola has been populated since the Neolithic. However, the testimonies of a Greek or Roman foundation remain contradictory: in favor of the first hypothesis there are the findings of some coins; to confirm the Roman origin there is a cistern and the mosaic flooring of a villa of the imperial age in the Padovano district. However, the aforementioned elements do not seem sufficient to testify to the existence of a proper inhabited center, but rather of a rural territory with some scattered settlements, perhaps of the “mansiones” type, ie post stations for the changing of horses and the rest of the wayfarers.

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A partire dall’XI secolo il termine Mola comincia a comparire tra i documenti storici. A testimoniare la presenza di comunità rupestri nel territorio di Mola, in una grotta presso la chiesa rurale di San Giovanni Battista era presente un dipinto murario che riportava la data del 1020. L’uso da parte di Carlo I del termine «ricostruzione» lascia intendere che nei decenni precedenti vi era un insediamento, che sarebbe poi stato volontariamente abbandonato dai suoi abitanti oppure distrutto. 
Mola passò quindi tra alterne dominazioni ma mantenne lo status di città demaniale fino al primo Quattrocento. Questo fu un periodo di prosperità, e popolazione registrò un significativo aumento. Con il passaggio del regno di Napoli dagli Angioini agli Aragonesi, Mola perse lo status di città libera e fu assoggettata a diversi feudatari. Nel 1495 fu ceduta dagli Aragonesi ai Veneziani in cambio di un ingente prestito. La Serenissima detenne a più riprese la città, ma non riuscì mai a espugnare il castello cittadino, che rimase fedele a Napoli.

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Starting from the 11th century, the term Mola begins to appear among historical documents. To testify the presence of rock communities in the territory of Mola, in a cave near the rural church of San Giovanni Battista there was a wall painting bearing the date of 1020. Charles I’s use of the term “reconstruction” suggests that in the previous decades there was a settlement, which would later be voluntarily abandoned by its inhabitants or destroyed. Mola then passed between alternating dominations but maintained the status of a state-owned city until the early fifteenth century. This was a time of prosperity, and population recorded a significant increase. With the passage of the kingdom of Naples from the Angevins to the Aragonese, Mola lost the status of a free city and was subjected to various feudal lords. In 1495 it was sold by the Aragonese to the Venetians in exchange for a large loan. The Serenissima held the city on several occasions, but never managed to conquer the city castle, which remained faithful to Naples.

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Nel 1612 Mola passò nelle mani di Michele Vaaz, esponente di una famiglia di mercanti ebrei convertiti. Il clero e l’università locale accompagnati dalla gran parte della popolazione, misero in atto numerose proteste, e furono imprigionati nel castello di Bari.
Mola otterrà la libertà solo nel 1755 con un periodo di grande ripresa economica, alimentata dall’incremento dei traffici marittimi e dal miglioramento delle tecniche agricole.
Successivamente, Mola visse con partecipazione il fermento risorgimentale: la locale sezione della società segreta dei Patrioti Europei poté contare su oltre duecento iscritti e quando nel 1821 la costituzione napoletana fu concessa, la popolazione non si sottrasse a sostenere, economicamente e con una settantina di volontari, le truppe chiamate a difenderla dalla minaccia austriaca.
Con l’unità nazionale, nonostante la costruzione della ferrovia Adriatica (1865) e l’intensa opera di alfabetizzazione di massa, le condizioni di larghi strati della popolazione rimasero precarie. In particolare, la crisi economica di fine secolo dovuta al protezionismo diede un primo cospicuo impulso all’emigrazione oltreoceano.
Durante la prima guerra mondiale il paese subì un bombardamento aereo da parte degli austriaci. Durante il fascismo invece, a causa dell’improvviso dissesto della famiglia Alberotanza cui erano affidate in deposito fiduciario gran parte delle liquidità economiche dei molesi, si produsse un notevole frazionamento delle proprietà terriere e si accelerò il definitivo tramonto dell’aristocrazia locale.
Oggi Mola è una cittadina che vive di tursimo, pesca e agricoltura, con una popolazione stabile di circa 25 mila abitanti da diversi decenni.

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In 1612 Mola passed into the hands of Michele Vaaz, a member of a family of converted Jewish merchants. The clergy and the local university accompanied by a large part of the population, carried out numerous protests, and were imprisoned in the castle of Bari.
Mola will obtain freedom only in 1755 with a period of great economic recovery, fueled by the increase in maritime traffic and the improvement of agricultural techniques. Subsequently, Mola lived with participation the turmoil of the Risorgimento: the local section of the secret society of the European Patriots could count on over two hundred members and when in 1821 the Neapolitan constitution was granted, the population did not shy away from supporting, economically and with about seventy volunteers , the troops called to defend it from the Austrian threat.
With national unity, despite the construction of the Adriatic railway (1865) and the intense work of mass literacy, the conditions of large sections of the population remained precarious. In particular, the economic crisis of the end of the century due to protectionism gave a first conspicuous impetus to overseas emigration. During the First World War the country suffered an aerial bombardment by the Austrians. During the Fascist period, however, due to the sudden collapse of the Alberotanza family to whom a large part of the Molesi’s economic liquidity was entrusted in a trust deposit, there was a notable fragmentation of the land properties and the definitive decline of the local aristocracy was accelerated. Today Mola is a town that thrives on tourism, fishing and agriculture, with a stable population of about 25,000 inhabitants for several decades.